Mancano poco meno di tre settimane, poi tutte le cittadine e tutti i cittadini avranno in «mano» il futuro di Paradiso. Un futuro sempre più incerto e difficile per tutti con la disoccupazione in aumento, gli affitti alti e i costi per la sicurezza che aumentano. Nell’«enclave Paradiso» sembrerebbe che tutto questo non sia vero, che sia tutto oro che luccica: non viene persa occasione per creare illusioni e offuscare la verità. Negli ultimi vent’anni Paradiso non ha più investito in opere pubbliche, se non in un faraonico «progetto» di marciapiedi in pavè. Si ricordi che le opere quali il nuovo Municipio, la sala multiuso, la chiesa, i magazzini comunali, l’autosilo, il campo da calcio ecc, sono state tutte realizzate dai sindaci precedenti. Solo un anno fa, l’attuale sindaco, in campagna elettorale, nel proprio volantino, confermava che il moltiplicatore sarebbe rimasto al 60%, e chi meglio di lui poteva conoscere la reale situazione del Comune? Intascata la «vittoria», dopo qualche mese, ecco che con maggioranza assoluta, «i magnifici quattro», propongono di alzare il moltiplicatore al 65% disattendendo le promesse e prendendoci per il naso. È stata una decisione del Municipio, una delle tante prese in forma «dittatoriale» nel nostro Comune. Ora basta, basta essere presi in giro: alziamo la testa tutti insieme e gestiamo Paradiso secondo le reali necessità e non gettiamo altri soldi per opere da cattedrali nel deserto.
Un tema che mi sta molto a cuore è il «quartiere Barzaghi», una zona in completo degrado (vedi mega rissa dello scorso sabato sera dove si sono picchiati trenta asilanti) che invece potrebbe diventare il vero centro dei servizi per tutto il Comune. Ad oggi non si è fatto nulla e la lega di Paradiso desidera rivalorizzare immediatamente il quartiere in modo da offrire servizi centralizzati alla popolazione, quali per esempio un asilo nido (a Paradiso non ne esistono), la nuova scuola dell’infanzia, scuole comunali, stabili commerciali e soprattutto appartamenti a pigione moderata. È un termine abusato, ma a Paradiso di progetti per appartamenti con affitti moderati se ne sono visti pochi. In vent’anni la cementificazione del Comune è esplosa senza però pensare alle persone anziane nate e cresciute a Paradiso, che oggi sono costrette a lasciare il proprio domicilio per il continuo aumento degli affitti. Il piccolo obolo di fine anno (400 franchi) non permette infatti di assorbire tali aumenti. La Lega di Paradiso desidera rivedere gli aiuti ai cittadini in modo da offrire assistenza mirata e intelligente dando le giuste opportunità anche ai giovani.
Antonio Caggiano
Fonte: Corriere del Ticino del 17 febbraio 2017