PARADISO – Una valanga di proteste contro il progetto del nuovo Hotel Eden di Paradiso. Dopo la pubblicazione della domanda di costruzione all’albo comunale, durante il periodo dell’Avvento, diversi cittadini sono insorti inoltrando le proprie lamentele al Municipio. Oltre una decina le opposizioni giunte sulla scrivania del sindaco Ettore Vismara in poche settimane. «Abbiamo ricevuto diverse contestazioni – conferma il sindaco Ettore Vismara – ora ci toccherà analizzare ogni singolo reclamo».
La rabbia dei residenti – Il progetto, dal valore stimato attorno ai 160 milioni di franchi, è stato lanciato dalla GA e Associati di Mendrisio. L’attuale stabile sarebbe completamente raso al suolo per lasciare spazio alla realizzazione di una struttura avveniristica, l’Eden Parc Resort, categoria 5 stelle plus. Dopo una lunga trafila burocratica, a inizio dicembre 2016 sono state piazzate le prime modine. E i confinanti sono insorti. «Si discute tanto del recupero del lungolago e poi si permette a questa gente di costruire un colosso tanto invasivo? Noi non ci stiamo» dice un residente che ha firmato un’opposizione.
Lago a rischio – A battersi contro il nuovo Eden, che sarebbe strutturato su due corpi distinti e che prevede un centinaio di camere nonché altrettanti posti di lavoro, è anche il consigliere comunale Elia Bertossa. Sul suo blog ha raccolto le testimonianze video di alcuni cittadini. «L’Hotel Eden – sostiene Bertossa – vuole raddoppiare la sua superficie e andrebbe a invadere anche una parte di lago. Bisogna salvaguardare gli aspetti naturalistici di Paradiso».
Benessere per tutti – Vismara non nasconde le sue perplessità su alcune argomentazioni espresse dagli oppositori. «È chiaro che ogni cittadino è libero di fare valere i propri interessi. Però alcune motivazioni sono davvero fragili. Se tutti si comportassero così, non si potrebbe fare decollare alcun progetto. Mai. Così ci si fa del male da soli. Paradiso ha una vocazione turistica. È chiaro che una nuova struttura può magari togliere la vista sul lago ad alcuni. Ma bisognerebbe anche considerare che questa stessa struttura potrebbe poi portare benessere a tutta la cittadinanza».
Tempi supplementari – Il sindaco, tuttavia, non vuole sbilanciarsi sugli sviluppi della vicenda, di cui si parla già ormai da diversi anni. «Adesso la polemica è esplosa perché è stata pubblicata la domanda all’albo e perché sono state piazzate le modine. Si tratta di passi che fanno comunque parte dell’iter. Dal punto di vista del piano regolatore oggi il progetto è valido. Però noi, come Municipio, non ci siamo ancora espressi apertamente. Anche perché aspettavamo le eventuali reazioni dei cittadini. La palla passerà ancora al Cantone. Andrà tutto per le lunghe a questo punto».