Il municipale Magnoli spiega il suo addio: «Serve chiarezza sulle elezioni»
«In questa incresciosa circostanza non ci sono né vincitori né vinti, siamo tutti perdenti. In particolare la democrazia e il nostro sistema di gestione della cosa pubblica. La mia è una decisione allineata con quello che ho fatto sinora e ritengo che in questo momento sia più onesto farmi da parte per permettere ad altri di subentrare e dimostrare alla popolazione che il processo democratico va avanti». Si esprime così il municipale di Paradiso Stefano Magnoli , eletto lo scorso aprile nella lista Lega-UDC e Indipendenti, all’indomani delle proprie dimissioni.
Negli scorsi mesi (cfr. Il CdT di ieri) il municipale aveva segnalato, insieme al proprio gruppo, presunte irregolarità durante le operazioni di spoglio delle schede giunte per corrispondenza: spoglio che avrebbe avuto luogo senza la presenza dei delegati ai seggi in occasione delle votazioni di aprile. La maggioranza dell’Esecutivo di Paradiso, ossia PLR, PPD e PS, aveva però rinviato al mittente le accuse, e di conseguenza la sezione Lega-UDC-Indipendenti aveva inoltrato ricorso al Tribunale amministrativo cantonale, senza avere fino ad oggi ottenuto esito. Magnoli non fa mistero che con le sue dimissioni voglia spronare il citato Tribunale a pronunciarsi. «Se il mio ruolo è garantire l’ineccepibilità del lavoro svolto per la gestione della cosa pubblica – precisa il nostro interlocutore – devo anche far sapere che il sistema si è nuovamente inceppato. E a queste condizioni non ci sto. Non stiamo parlando di fatti che potrebbero essere valutati e soppesati, stiamo parlando di dati di fatto, ed è un dovere di trasparenza e limpidezza nei confronti dell’elettorato, rendere noto quando qualcosa continua ad incepparsi».
Entrato a far parte del Municipio la scorsa primavera, Stefano Magnoli si era visto affidare la responsabilità di un solo dicastero, quello del cimitero. La polemica non si era fatta attendere, ma, come precisa, non è questa la ragione principale delle dimissioni. «L’attribuzione dei dicasteri è avvenuta all’unanimità. E quando si deve gestire la cosa pubblica bisogna farlo in concordia e al Municipio non si chiedono ideologie, ma di risolvere questioni pratiche a favore di tutta la comunità».